“L’infinito discorso della Poesia”
In questo lucidissimo intervento, Gisella Blanco ci ospita nel piccolo e solerte Laboratorio di Scrivere Poesia. Ed è proprio dal Laboratorio, dagli incontri avvenuti nel suo piccolo mondo, che sono nate le idee e le collaborazioni a sostegno della Casa Editrice omonima e soprattutto solidale, la SP edizioni di Pietro Fratta.
Gisella Blanco mantiene ancora in vita il Laboratorio, soprattutto per accogliere con puntiglio professionale gli aspiranti poeti che cercano uno spiraglio nel vasto panorama editoriale indipendente e italiano. Gisella Blanco ci spiega in che cosa consiste, nella pratica, il lavoro di consulenza e scoperta dei giovani talenti poetici italiani:
Voglia di esserci, voglia di scrivere
Tutti o quasi, prima o poi, nella loro vita, sentono necessità di scrivere, di scriversi, di affidarsi a un foglio bianco che, seppur ormai quasi sempre digitale, non ha dismesso la sua attitudine a ricevere qualsiasi tipo di discorso l’autore voglia affidargli.
Di ben maggiore complessità, tuttavia, risulta il necessario atto di riscrittura delle proprie parole: il labor limae, il lavoro di revisione del testo, della sua forma, del suo contenuto e, in ultima e spietata analisi, della sua validità.
Pubblicare
Chi scrive per pubblicare, pur non rinunciando a quanto di privato e intimistico lo abbia spinto a scrivere, non può non ricordare che, una volta diventato un libro, il suo manoscritto sarà rivolto agli altri. E avrà un certo valore intellettuale ed economico che sarà autonomo dalle percezioni e dai desideri del suo autore. Autonomo, ma non necessariamente divergente.
Il lavoro di revisione da parte di una persona diversa da chi scrive, successivo e in aggiunta al labor limae che ciascun autore dovrebbe operare sui propri testi, rappresenta una fase necessaria per la buona riuscita di un’opera.
Perfino gli scrittori più grandi e affermati hanno i loro editor. Persone di fiducia che li accompagnano nelle scelte inerenti alle loro opere, fino al momento del fatidico “visto si stampi”.
Di cosa si occupa, esattamente, un editor?
Sul sito Treccani, la prima voce dedicata all’ambito letterario, spiega:
“〈èditiṅ〉 s. ingl. [dal v. (to) edit «curare l’edizione di un’opera»], usato in ital. al masch. (e comunem. pronunciato 〈èditiṅġ〉). – 1. In editoria, cura redazionale di un testo per la pubblicazione, cioè lettura attenta intesa a verificare la correttezza di ortografia, grammatica, sintassi, l’organizzazione strutturale del testo e la sua coerenza interna, l’adeguatezza dello stile, l’esattezza e la rispondenza alla realtà delle asserzioni scientifiche, storiche, ecc”.
In base a questa definizione, precisa ma non del tutto esauriente, è chiaro che l’editor è colei o colui che lavora su un testo già scritto, per renderlo migliore. Ma cosa vuol dire, in effetti, rendere migliore un testo?
Il Laboratorio di Scrivere Poesia
Scrivere Poesia, che si occupa di poesia e di saggistica, accompagna i clienti nell’iter precedente alla pubblicazione delle loro opere.
Esistono moltissimi modi per fare revisione di un testo e, se si tratta di poesie, la faccenda risulta ancora più astrusa e…vaga.
Se c’è qualcosa di concettualmente antitetico a ciò che Scrivere Poesia intende per editing, è la correzione dei testi. Al di là di refusi e piccole distrazioni grammaticali, un testo poetico non può essere corretto da altri che non sia il suo autore.
Ed è proprio in questo che ci impegniamo al massimo delle nostre energie.
La revisione, da parte nostra, è una discreta e agile maieutica attraverso la quale cerchiamo di spingere, sollecitare, motivare l’autore a tirare fuori il massimo potenziale dal suo testo.
Successivamente a una necessaria fase di confronto solitario con il testo di ogni cliente, al fine di formulare una valutazione oggettiva e distaccata sul materiale che ci viene inviato, si apre una seconda fase di dialogo con il cliente, finalizzato a comprendere le ragioni intime, i segreti di ogni produzione artistica.
Sotto, dietro, dentro a ogni testo ci sono un pezzo di vita, una storia, un’idea trepidante, una malattia, un dolore, una gioia, una scoperta, un lutto, un abbandono amoroso, un grande amore letterario, un pensiero filosofico o antropologico, un ricordo, un desiderio incontrollabile di esprimersi, un messaggio o un’assenza voluta di messaggio. E tanto altro ancora.
Dialogo
La poesia, però, nell’insidia della sua brevità e nel rischio di ricomprendere produzioni ben lontane dall’essere poesia, tende il facile inganno di poter esprimere molto di più di ciò che viene scritto. Ma non sempre è così.
Nel dialogo – necessario e molto arricchente – con l’autore, emergono situazioni, stati emotivi e idee che, a volte, dai testi non si riescono a dedurre, poiché la parola poetica lavora in un subconscio privato che, spesso, stenta ad essere espresso in linguaggio.
E nonostante sia proprio il linguaggio la nostra più forte e appassionata missione, è nel pre-linguaggio che un editor deve – con discrezione e rispetto – entrare.
Non tutto può e deve essere detto. Per tale ragione, i nostri saranno solo spunti di riflessione e l’ultima parola, la parola definitiva, appartiene sempre all’autore.
Si tratta di un percorso di fiducia, di confronto, di dialogo. Di elaborazione dell’esperienza di vita e di quella linguistico-testuale che conduce l’autore ad appropriarsi della sua personale, inconfondibile lingua.
Ecco cosa è l’editing, per noi: uno scavo nell’umanità che conduce all’infinito discorso della poesia.
Gisella Blanco vive a Roma da diversi anni. E’ laureata in giurisprudenza, si occupa di critica e divulgazione letteraria poetica, collabora con blog, riviste cartacee e giornali per i quali scrive note critiche, recensioni, articoli, interviste e saggi. Svolge attività di editor presso Scrivere Poesia. Scrive per la rivista Leggere Tutti cartacea e on line, per Atelier Poesia, per Laboratori Poesia, per Poesia di Luigia Sorrentino e per Poesia del nostro tempo. Fa parte della redazione della rivista cartacea semestrale Laboratori critici.