La poesia immor(t)ale e segreta di Emanuela Botti

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“…a disordinare gli sguardi.”

Dopo l’incanto

L’ardore della poesia di Emanuela Botti ritorna con maggior forza dopo gli incantesimi irresistibili delle Fate ingorde, libro d’esordio introdotto da Elio Pecora e pubblicato da La vita Felice, editrice come sempre fra le più attente a svelare le autentiche voci poetiche.

Con la silloge Immor(t)ale, Emanuela Botti ci offre un tema immorale e, al contempo, immortale. Immortale perché perenne e perpetua, in una promessa sancita fra anima e corpo, è la devozione al verso poetico; e necessariamente è immorale, in quanto priva d’ogni retorica desueta sull’eros e su un impegno vincolante e doveroso dell’amore. L’amore immorale è ricettivo del mondo e testimone di una libertà indomita e personale nel mondo stesso, grazie ai richiami alla fantasia ingegnosa dello spirito. Un eros totalizzante, che al di là degli incantamenti di una donna – fata cosciente di una libertà che va affermandosi principiando dalla voce alla pelle fino al cuore – si passa a un seducente manifesto dei sensi, un audace e perenne ritorno alla poesia, mezzo d’elezione per serbare il desiderio di vita.

Eros

Emanuela Botti fa corrispondere, alla chiave erotica dei suoi versi, un nesso totalmente aderente al fare poesia; e se poesia è mistero, è mistero anche percezione sensuale e poetica di sé. Ed è qui è l’erotismo; il mistero dell’amore e della vitalità che da esso emerge è il vero incantamento che consente di nascere e rinascere sempre – nella percezione sensuale di sé e nel racconto del mondo proprio tramite il corpo. Erotismo come mistero e devozione, un portare a spasso la fantasia e il desiderio,

un vanto che dondola il privilegio

d’ancheggiare sulle gambe umide

a disordinare gli sguardi.

Libertà

La poesia di Emanuela Botti si volge su molteplici percezioni sensoriali e, com’è proprio in un lavorio spontaneo e certosino, si manifesta con una forza immaginifica sempre appena fiorita ma sorprendente, in una sintesi luminosa di poche perfette parole, gravide di esultanza e significato. L’erotismo è infatti gioioso, quasi a palesare, tramite il gioco dei sensi, un’impudente sensualità, mai maliziosa ma forte, incalzante come il ritmo dei versi – un gioco di lingua, di parole chiuse da un bacio, un richiamo d’amore instancabile che nella piena sincerità esige il linguaggio dei sensi, lambiti morbidamente e sempre dalla poesia che ne confessa la forza.

L’immor(t)alità di Emanuela Botti è chiave di lettura indispensabile per partecipare a un incanto poetico avvolgente e memorabile.

Emanuela Botti, Immor(t)ale, La Vita Felice Edizioni, pagg. 68, € 12

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