MAGIA E POESIA, saggio di Carlo Lapucci, introduce nel mondo della poesia e della magia e, inevitabilmente, nel potere evocativo e creativo del linguaggio, partendo dai primi maghi, filosofi e sapienti, fino agli alchimisti e alle summe creative di Dante Alighieri. Un libro che è anche un magico panegirico sulla bellezza del linguaggio e della parola.
LA SCRITTURA POETICA, FORMA MAGICA DELLA CONOSCENZA
Carlo Lapucci dirige il suo pensiero e la sua originale ricerca grazie a una prosa molto specifica, intensa, accompagnata da descrizioni e concetti essenziali atti ad accompagnare il lettore in una storia appassionante, riguardante le origini e i destini (oggi attualissimi) della poesia e della magia, e rivelando in che modo l’uno e l’altra abbiano assunto funzioni sapienziali, politici e artistici fin dall’alba dei tempi, quando la conoscenza era magia ( e viceversa). Il libro si svolge in capitoli brevi ma molto ricchi di riferimenti e informazioni e la scrittura è godibile e suggestiva: probabilmente gli appassionati di poesia potranno trovare spunti di riflessione molto originali e l’argomento magia può avvicinare sia il lettore forte sia il lettore curioso e sporadico.
La magia era primo sintomo di una sete di conoscenza derivata da un senso di meraviglia e timore per le cose di mondo, gli sconvolgimenti e le bellezze naturali in diretta connessione con gli intimi impulsi della natura umana.
TEMI E FASCINAZIONI
In effetti, per il tema trattato e per i vari spunti storici-letterari che offre (interessante la disamina sulla Divina Commedia di Dante Alighieri e sulle amicizie di questi, con tanto di aneddoti) è libro ideale che incontra i tanti e anche giovani appassionati di poesia: il legame fra magia, miti e poesia stessa consentono un intreccio assai accattivante che intelligentemente lascia spunti riflessivi sulla natura e origine del componimento poetico, anche grazie ai parallelismi con le arti occulte.
La poesia è un mistero: il libro propone di addentrarsi con piacere nel motivo per cui essa “accade” e coinvolge molti artisti.
Molto importante e coinvolgente è la prima parte, tesa a spiegare (o ipotizzare?) origine e funzione sociale della poesia: vertice di sapere illuminato che è sopravvissuto fino ai giorni d’oggi e rivolto solo a pochi iniziati (ma è ancora così? E perché?)
DOPPIA NATURA
Il tema è duplice ed è possibile che attragga una schiera di lettori variegata, a metà strada fra curiosi di antropologia, esoterismo e letteratura. È un libro appassionante che merita una lettura attenta e condivisa con poeti giovani e curiosi, capaci a loro modo di comunicare con rapida incisività sul lettore medio. L’originalità dell’opera fa desumere la sua natura controcorrente: in un periodo di ibridazione spesso dissennata di linguaggi, nei pericolosi ritorni all’analfabetismo e all’analfabetismo funzionale, il testo invita a riscoprire la bellezza della lettura, la magia dei grandi classici e di un genere letterario assolutamente percettivo dei cambiamenti sociali e mediatici in atto: la Poesia.
Carlo Lapucci vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con varie case editrici; ha partecipato come esperto alla trasmissione di Radiodue La luna nel pozzo ed è stato l’autore delle serie I verdi giardini della memoria e Cose dell’altro mondo.