“si alza il sipario ai lati della scena.”
Laura Corraducci è poetessa pesarese nonché cuore creativo della splendida rassegna poetica Vaghe stelle dell’Orsa, che raccoglie momenti e occasioni importanti per diffondere la buona Poesia.
Soprattutto, Laura Corraducci è un talento da seguire con estrema attenzione e il suo libro poetico Il passo dell’obbedienza, per i tipi di Moretti & Vitali, ne è la conferma certa.
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La silloge presenta una traccia narrativa fondamentale, strutturata in più parti, altresì impegnata a inquadrare la vita di tre figure femminili seminali, tre identità importanti che nella poesia cercano se stesse in un respiro biografico marcato e appassionato. Ogni donna è a margine di una ricerca poetica e riflessiva indefessa. Ogni situazione – che diviene atto – e ogni nome canta un lato del carattere di uno spirito poetico, curioso e irrequieto, sfaccettato e posto alla prova su una notevole e profonda varietà tematica:
Cerchiamo sempre il sale anche nei giorni
di tempesta il sale che ci bruci gli occhi
e le facce sollevate in alto ad inseguire
le onde chiare che fa il vento con le vele
su questo mare profondo solo un pomeriggio
(pag.25)
Vita, stupore
Uno stupore lieve, e forse contenuto, con la paura di una vita soffocata dall’immanenza delle cose e tuttavia affacciata al mare significante, ad archetipi che emergono dalla quotidianità. Che ripongono sogni e visioni da cogliere, come dal movimento di una vela, o dal bianco delle onde. La profondità del mare – nella splendida chiusa della poesia succitata- dura solo un pomeriggio, in una consapevolezza che è anche momento di grazia della poesia, di resistenza. Il mare nella sua vastità, nello schiumare delle onde che porta, è anche intimità appena rivelata dal moto che solo lo sguardo poetico immortala.
Allora il passo dell’obbedienza traccia un procedere quotidiano nella vita, obbedendo alle sue leggi che rasentano l’assurdo, il non senso: la vita tutta. Obbedienza non passiva, tuttavia, perché la Poesia coglie l’essenza dell’attimo che ci coinvolge: noi siamo, e siamo in quel preciso momento di oggettivazione di noi stessi, irradiandoci con le percezioni e con anelito spirituale nella meraviglia dell’attimo:
non servono molte parole alla verità
basta sentire sottovoce il mio nome
e tutto il vento che soffi tu mentre lo dici
Siamo anche noi, Poesia, o suo strumento? Talento davvero lodevole di Laura Corraducci è la sua indagine meramente poetica tramite l’accordo di più voci personificate proprio nella sezione omonima alla silloge: la regina spagnola Juana La Loca, la danzatrice senza braccia Simona Atzori e Maria di Nazaret. In esse la Poeta coglie istanze civili e di attualità, per un dimensionarsi (ma anche e soprattutto liberarsi) nel mondo frenetico e indifferente di oggi.
Il passo dell’obbedienza conferma la lucida e potente maturità di una poeta che si pone con grande forza al mondo letterario italiano contemporaneo ed emergente.