Riflessi sospesi nei racconti di Giampaolo Boiani

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Riflessi sospesi nei racconti di Giampaolo Boiani

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Racconti che
incorniciano una realtà sorprendente e misteriosa

“Muta e sbiadita, la vita era scivolata via come un vascello incolore che scompare inghiottito dalla nebbia del rimpianto.”

(Riflessi sospesi, pag.7)

Ho avuto la fortuna di
conoscere Giampaolo Boianiil 15 novembre dello scorso anno, quando ci
incontrammo per la presentazione del suo bel libro nella libreria
Feltrinelli di Rimini
.

Un caffè al bar di
fianco alla sede fu per me un’occasione preziosa per iniziare a
discutere con l’autore di un libro che mi aveva sorpreso, il suo
Riflessi sospesi
, edito dalla giovane Bertoni Editore, una
realtà indipendente che sta crescendo per qualità e visibilità. Un
libro che ho amato, perché fra le parole tradisce un affresco della
quotidianità (talvolta rasente una dimensione fantastica) e perché,
nel tratteggiare emozioni verosimili dei personaggi, molto vivide,
lascia alcuni importanti spunti di riflessione.

A partire proprio dal
titolo: Riflessi Sospesi. È
strano immaginarsi un riflesso di sé che si nega alla superficie
specchiante. In quell’attimo di sospensione o negazione si configura
la condizione umana, invischiata in ricordi, in una coscienza colma
di segreti e paure mal riposte, mal nascoste. Le persone non vivono
forse in una reiterata dissimulazione della propria realtà, affinché
questa sia vivibile e sopportabile?

Nei quindici racconti di
Boiani (essenziali, quasi scarni ma con accessi poetici sorprendenti)
anime alla deriva si incontrano e nel frattempo cercano nel proprio
mondo interiore, talvolta costellato di rimpianti e amori mai
rimossi, una propria identità (Anime fiammeggianti); fantasmi
del passato, dell’infanzia, rompono schemi quotidiani e rigidi di un
uomo che ha dimenticato la bellezza di un’arte ispirata e della
fantasia (Che ci fai nella mia soffitta?); casi scomodi di
diversità sociale vengono elaborati da occhi quasi innocenti come
manifestazione di magia e stregoneria, ignorando di fatto il disagio
interiore di di chi giudica male il prossimo, condannandolo a una
misera emarginazione (La strega); infine qualche racconto che
accoglie l’incubo per quello che è, tra realtà e fantasia,
ineluttabile – con una prosa che sfiora l’omaggio alla
letteratura horror americana. (
Lovecraft).

Emerge
da questi micromondi letterari un’attenzione chirurgica al peso e
valore delle parole prestate al gioco della narrazione e una
dedizione particolare alla struttura dei racconti, formalmente
perfetti eppure vividi e con un background quasi autobiografico; e
invero Boiani vi mescola punti confessionali, ombre di ricordi che
coinvolgono molti personaggi e punti di vista. Le particole rarefatte
della memoria personale lasciano profondità alle storie e un senso
di sospensione che lascia veridicità ai racconti, certamente
originali e sorprendenti.

La
raccolta si legge d’un fiato. Quasi ipnotica, l’opera d’esordio di
Boiani è una grande sorpresa: una lettura piacevole e profonda al
contempo. E un libro assolutamente da consigliare.

Riflessi Sospesi

di Giampaolo Boiani

Bertoni Editore

Pag. 146, € 16

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