Poesia gay in un linguaggio d’amore universale
Costantino Kavafis,
Sandro Penna, John Ash, Wystan Auden, Allen Ginsberg: ecco alcuni
dei maggiori poeti del secolo scorso raccolti in questo libro a
raccontare l’amore e la loro poesia. Amore gay e soprattutto poesia
gay, sensuale e impressa nel senso del desiderio, che, accolto,
confessa una piena umanità e vitalità, affamata di amore, di un “Re
fra le cui braccia io chiedo di morire”.
Il desiderio, anelito e
spasmo di vita, costringe a smascherarsi – obbliga in qualche modo
a poetare. Questa Poesia gay dell’età moderna, edita
dai tipi bravissimi tipi di Crocetti (e ora vaticinati da
Feltrinelli) è anzitutto una concessione all’innamoramento, fugace o
persistente che sia: ecco allora Sandro Penna intento a ricreare un
angolo bucolico di mondo in cui consumarsi in un istante silenzioso
di amore o desiderio, sovente ricacciato nella memoria. La poesia è
liberazione, si affranca dalla paura o la accetta nel proprio corpo.
E attraverso la carnalità, la sessualità, si toccano altezze e
profondità da cui guardare, in un’illusione di salvezza, alla
minaccia della solitudine.
Kavafis, poeta fra i più
grandi, non negava la sessualità gay e grazie a essa trovava un
ideale di bellezza ricercata in ogni incontro amoroso, in ogni
sguardo rivelatore:
Pure, l’amore che volevi l’avevo io
da darti;
l’amore che volevo – lo dissero i tuoi
occhi
sciupati e diffidenti – l’avevi tu da darmi.
Si
sentirono, si cercarono i nostri corpi;
compresero la pelle e il
sangue.
Ma ci nascondemmo, tutti e due sconvolti.
Peter Orlovsky, compagno
di lunga data di Allen Ginsberg, ritrova, in un episodio
dell’adolescenza, il momento di tenerezza furtivo che scopre la
sessualità e indora in un tocco il ricordo lontano:
[…] allora l’ho
guardato diventando triste e l’ho toccato e
poi anni dopo come
adesso, che ne ho 28, allungato
nel mio letto, col mio
dolcissimo Allen che mi dorme accanto
– capisco che era
finocchio e voleva la mia
carne e la mia
dolcezza di quella età –
che ci saremmo anche
potuti dar l’un l’altro.
Sono
questi gli stilemi della poesia gay in età moderna? Forse. Per dirlo
con Walt Whitman, nella sua tumultuosa e indimenticabile poesia, si
parla forse di sentieri non battuti, di segreti delle notti e dei
giorni. Il linguaggio fisico e verbale (che esplode in RimbaudneGli
stupri) in questa straordinaria raccolta ben introdotta e curata da
Nicola Gardini, compone un sistema di segni struggenti, sfuggenti –
in Sandro Penna, o con grazia e timore in Auden – e la raccolta è
suddivisa in varie parti, ognuna delle quali si concentra su un
ritaglio di tale sistema; e tanti grandissimi poeti – con le loro
parole rare o comuni, talvolta caste o al limite di una pornografia
esaltata da una gioia amorosa – giunge a consumare, vivere questo
libro in tutta la sua profondità, attendendo quel “dolce abbandono
che sospira” (Ginsberg).
Un’
antologia semplicemente stupenda.
Il senso del desiderio
AAVV
Crocetti Editore
Pag. 192, € 15