“Io appartenevo a lui.”
Una Poeta di umili origini
Ada Negri, prima e unica accademica d’Italia, è stata Poeta di rara e cristallina intensità lirica. I suoi versi sono passionali, di grande compostezza sebbene sempre al confine con una retorica che oggi appare stucchevole, tipica dei suoi anni, che tuttora impera fra i testi scolastici. Ada Negri ha saputo essere un’eccezione. Figlia umile del suo tempo, ne eredita la liricità più altera e spiazzante, accompagnata sovente da un fervore spirituale capace ancora oggi di illuminare chi ne condivide il genio.
Confessioni
La sua scrittura si adegua, per osmosi, a un vitalismo e intelligenza eccezionali che molti uomini d’epoca potevano solo sognare. A riprova di tanto talento è fondamentale leggere Confessioni, che i tipi di Caravaggio editore – sempre bravissimi a ripescare perle letterarie dimenticate – ci propongono, secondo la curatela attenta, annotata e indispensabile di Enrico De Luca.
Confessioni è tratta dalle novelle delle Solitarie che Ada Negri pubblicò nel 1917 (a pochi anni dalla sua prima candidatura al Premio Nobel), sua iniziale opera in prosa. Le confessioni inquadrano la vita di donne che confessano le loro esistenze (le ambizioni , i disagi esistenziali, gli amori-prigione) e la loro fame di libertà, di essere. La prosa di Negri è vibrante. Fra compostezza ieratica, spontaneità (di timbro artigianale, che l’ha sempre contraddistinta), ingenui momenti a effetto, pensieri viscerali. Il suo lirismo riaffiora puntuale in queste pagine. La sua forza retorica spinge un ritmo e una tensione emotivi che lasciano al lettore una sazietà di lettura inesplicabile. Ma la grande scrittrice è qui: nella descrizione dell’insieme. Nei cuori di donna in mezzo alla tempesta del tempo, a vivere la propria vita come un mistero da disvelare giorno dopo giorno.
Ada Negri è un nome straordinario per la storia della nostra letteratura e merita assolutamente di essere letta per scoprirne l’incanto che ancora resiste e sa intrattenere.