La Poesia è un luogo comune

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Un utile divertimento. Si iniziano con queste parole e si prosegue, sperando in un aiuto. Si chiede venia per il mancato ordine alfabetico. 

UNGARETTI, GIUSEPPE : “M’illumino di immenso”. Era in guerra. Non ha vinto il Nobel. Le foglie descritte in una sua poesia sono i soldati morti.

VARIANTI (cfr CORREZIONE) : non esistono. La poesia nasce così, sgorgata dall’anima, e non va toccata.

POETICHESE (cfr SCRITTURA IN VERSI): Non è poesia, quella. Cioè. Vedi Giò Evan: qualche parola graziosa, poi mette in versi e voilà. Ci vuole nulla.

POESIA: è l’anima che parla.

ANIMA: L’amore, la vita, le altezze vertiginose, oltre il cielo, noi e Dio; la poesia è vera se espressione dell’anima.

CUORE: fa rima con amore. La rima più difficile del mondo.

RIMA: roba vecchia, ottocentesca, solo per i dilettanti poveracci che hanno scritto poesie a scuola.

GIACOMO LEOPARDI: era mezzo gobbo. Un pessimista. Amava Silvia (non corrisposto) e questo lo ha reso scettico su tutto nonché ateo. Ma era anche romantico.

ITALIANO: se, scriverei poesie, potrò ignorare tutte le regole dell’itagliano.

POETA: un eletto. Egli vede cose che noi umani. Sicuramente una grandissima persona, quasi divina. Se sembra stronzo o sufficiente è perché non possiamo capirlo. 

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