Giosuè (o Giosue, com’egli preferiva, senza accento sulle e) Carducci, poeta d’Italia, ci lasciò questo giorno. Non fu poeta reazionario, anzi, ma poeta solido e colto, accademico, sicuro del suo mezzo artistico; semplicemente fra i suoi versi si faceva eco l’Italia di tanti anni fa e il respiro mitologico del sentimento risorgimentale, assai retorico; non mancarono le sperimentazioni giovanili (ma sempre riproposte negli anni) e una concezione quasi eroica della poesia che fu poi celebrata giustamente tra l’800 e il ‘900 e consacrata col premio Nobel per la letteratura, un anno prima della sua dipartita.
Il Vate della Terza Italia merita di essere letto ancora. Fu un grande poeta.