Va a Lieto Colle il merito di aver tradotto per la prima volta Jan Wagner, poeta tedesco nato ad Amburgo nel 1971 e presto affermatosi come uno dei poeti più apprezzati in lingua tedesca. Dopo l’esordio nel 2001 (Prova di perforazione nel cielo. Poesie. Berlin Verlag) Wagner ha proseguito la carriera come editor e traduttore e si è affermato di anno in anno con le sue sillogi; è approdato recentemente in Italia con Lieto Colle prima e infine nella storica collana di poesie Einaudi, con questo libro imperdibile, Variazioni sul barile dell’acqua piovana (Regentonnenvariationen) del 2014 e recentemente tradotto per l’Italia grazie alla traduzione di Federico Italiano. Una raccolta importante, vincitrice di svariati premi, che presenta (se è concesso dire) uno spettacolo di poesia, fatta di versi immaginifici nate da continue variazioni artistiche degli oggetti o dei particolari del quotidiano, poetizzate secondo una interpretazione spettacolare della loro essenza. Le sue poesie conducono in un mondo quasi estraniante, un continuo e imprevedibile incantamento:
saggio sulle zanzare
come se d’un tratto tutte le lettere
si fossero staccate dal giornale
e stessero come sciame nell’aria;
stanno come sciame nell’aria,
senza dare neanche una cattiva notizia,
muse precarie, scheletrici pegasi,
bisbigliano solo tra sé e sé; fatte
dell’ultimo filo di fumo, quando
la candela si spegne,
cosí leggere che non si potrebbe dire che siano,
paiono quasi delle ombre,
proiettate da un altro mondo nel nostro;
ballano, piú sottili
di un disegno a matita
gli arti; minuscoli corpi di sfinge;
la stele di rosetta, senza stele.
Wagner è un autore-rivelazione da osservare attentamente. Intanto, lasciamoci trasportare dalla sua poesia pirotecnica, quel gioco di meraviglia sospeso nel tempo che invita al sogno e paradossalmente a una realtà inaspettata.
Jan Wagner
Variazioni sul barile dell’acqua piovana
Einaudi
pag. 174, € 14