Gennaro Madera raccoglie
le sue poesie e i suoi pensieri su Instagram, offrendole a un
pubblico vasto di circa 50 mila follower, in costante aumento.
Poesie che, intessute durante un percorso di crescita personale e
consapevolezza artistica, hanno trovato corpo in una raccolta poetica
sostenuta da un tema che ne esplicita gli intenti: Hai vent’anni.
È curioso che le
primissime pagine presentino – come nei primi del Novecento – un
vero e personale manifesto letterario pieno di intenti che lo stesso
Madera presenta con chiarezza e che inizia così:
A. Voglio creare libri
di poesia che abbiano un potenziale popolare.
Tale
volontà è dichiarata in una silloge checresceletteralmente, pagina dopo pagina, contribuendo tutto alprodottolibro destinato a solleticare un puro gustopop.
Prodottoè un termine difficile da accostare alibro:
ma con i mezzi propri della vendita di un prodotto si arriva per
l’appunto a un gusto popolare che leggeranno parole di sogni e amori
evoluti su un concetto imprevedibile e intenso: la giovinezza,
l’avere appunto vent’anni, età giusta per assaporare – come gli
hamburger e le patatine fritte fra amici – una poesia che scopre se
stessa ed è dedicata a tutta una generazione.
Hai vent’anni
e sentimenti
devastanti
come carri armati:
i tuoi amori
in modi vari
tutti li hai amati.
La
poesia è essenzialmente elitaria? Per sua natura misteriosa e rara,
forse, ma non per lo scopo: arrivare al cuore di tutti. La scommessa
di Madera dipartiredal cuore per un percorso letterario a ritroso è apparentemente
facile, mentre è difficile parlare sempre di amore: ne viene per
necessità e coerenza programmatica una raccolta poetica
generazionale, per una giovane fetta di pubblico spesso impreparata
alla lettura poetica, ma, stranamente, più assidua frequentatrice
del mondo libro e spesso stufa degli incantamenti digitali. Il cuore
è carne e pulsa; e mentre cosiddetti poeti blasonati (come Gio Evan
e Francesco Sole) si rifanno al luogo comune ealla
scrittura in versicome droga
poetica spacciata dai canali web, Madera opera alcontrario:
si muove dal web per arrivare (ancora) alla poesia.
Di
contro, il pubblico a cui si rivolge l’autore non è forzatamente o
sotto il confine dei vent’anni – in cui trovare come criterio un
sentimentalismo che nutre aspettative e appetiti rapidi, di facile
presa (come si suol dire): il fascino e la sfida di questo libro
stanno nell’aver trovato una posizione in un genere
letterario meraviglioso che ambisce a una propria conformazione,
una identità: è un libro sì pop, ma indipendente (tale è
l’edizione, con tutti i rischi annessi).
Ma
è un libro di poesie? Leggiamo bene: è un libro checerca la
poesia, la racconta mentre racconta l’amore, la sensualità,
l’incertezza e giovinezza – con tutte le varianti infinite. La
poesia si rivela pagina dopo pagina con tono sommesso, intimo,
talvolta sfrontato e divertito: è un ricercare costante lamusica
senza notepropria della poesia; e mentre si raccontano brevi storie
e fotografie di vita, eccola che accade, come momento cruciale di una
breve esistenza, di un soffio, o come può essere un innamoramento.
Pareva fosse un attimo
tra un battito e una
lacrima.
Eppure ora filtra
lieve il sole dalle serrande:
sono quasi le sette.
Pia piange e sorride.
Poi torna in cucina
perché ha sete.
Guido la fissa
innamorato
mentre cammina nella
sua vestaglia di seta.
Ha un buon sapore
stamattina la primavera.
Hai vent’anni è infatti un libro innamorato della poesia, e questa in
alcune pagine supera l’attesa e si rivela sommessamente, benché
sempre incisiva come una epifania. L’epifania in un bacio come fosse
l’ultimo e il più scottante.
Come
quando si hanno vent’anni e tutta la vita è ancora da vivere. E come
il poeta stesso sottoscrive:
Non è un caso che giovinezza
faccia rima con incertezza.
Hai vent’anni
di Gennaro Madera
Pubblicazione indipendente
Pag. 263, € 14,75