Giuseppe Ungaretti ci ha lasciati nel giugno di 50 anni fa. Il fascino che esercita tuttora sui giovani lettori è forte; e chi lo conosce e lo legge difficilmente potrà dimenticarlo.
Ungaretti in guerra, Ungaretti che piange il figlioletto scomparso; che diviene ermetico; Ungaretti orfano di Nobel. Una figura essenziale che fa da spartiacque nella nostra storia letteraria.
Con un pugno di parole, aggrappato alla vita, scriveva piccoli grandi capolavori:
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.
(soldati)
Il valore assoluto della parola scarna e disperata è così espresso, e la sincerità che vi trapela ancora oggi è attualissima. Sono poesie di vita contro la morte. Poesia che sfiora il Mistero e ne canta la bellezza: