Scrivi, leggi, pubblichi poesia. La tieni stretta in mano, raccolta in qualche bel libro; la riprendi a ogni necessità e a ogni desiderio di ricercare quella parola lacunosa nei pensieri personali, formulati come un puzzle di lettere e sensazioni.
La poesia è di tutti? Di chi la scrive o legge?
Si può dedicare una poesia d’amore a una persona amata ma senza scriverne i versi, traendola da autori preferiti?
La Poesia è un concetto? una definizione intangibile?
Forse la Poesia è strettamente connessa all’Amore, l’amore in inspiegabili declinazioni confuse talvolta con l’odio, con un sentimento ingovernabile e violento. Ma si può dire che l’amore sia proprio? O lo si vive? L’amore d’altronde no lo puoi trattenere; spesso, anzi, lo si lascia andare, e questo, andando, si manifesta ancor più forte.
Si può contenere nella mente e nell’anima e nella carne – come Dio?
O forse è come una preghiera; mai benedetta e santa, spesso gioiosa e sporca, eppure vagante, leggera come una nuvola – comunque al cielo destinata.
Una risposta viene da Il Postino, all’ultima interpretazione di Massimo Troisi.