Può capitare – rare volte – che durante il processo creativo ci si possa fermare, consapevoli del mistero del processo stesso. E prendere appunti con l’ultimo residuo di energia in mano… o su penna.
Hemingway |
La scrittura veste la solitudine frapponendosi con un mondo sempre nuovo e imprevedibile e in balìa dei venti dell’ispirazione. Nasce e cresce l’albero, il progetto.
Goethe in Italia |
Talvolta i venti diventano tempesta che divelta ogni ramo già in procinto di dar frutto.
È tutto vano: l’opera crolla, il lavoro è da rifare.
Carl Spitzweg, “Il povero Poeta” |
La solitudine è il deserto che si riaffaccia all’orizzonte e avanza. Fagocita ogni terra e radice col suo manto dorato. Bisogna accettarla e in essa trovare l’oasi da cui sgorga l’acqua più pura e limpida, acqua santa, acqua di vita. Bisogna berla per capire il miracolo: i poetisono come dèi perduti, il sole ci ha dimenticato.
Ma dall’acqua si può ricominciare il regno di tenebre e meraviglia.
George Simenon, la pipa. |
“Caro Poeta […] quanto a consigli, solo ne dà la solitudine e io ve la invidio.” Mallarmé.
“Il poeta è quasi un algebrista al
servizio di un sognatore raffinato.” Valéry.
Necessità di poesia
Di Paul Valéry
Spider & Fish
Pag. 110, euro 10