Dracula, Cronenberg, James Joyce e… FemmeoB

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Emanuela Botti, scrivere poesia

Dracula, Cronenberg, James Joyce e… FemmeoB

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“Apro gli occhi.”

 

Un Cronenberg in Poesia

Pochi giorni fa un bambino si è svegliato di notte impaurito perché ha sognato che la televisione prendeva vita e cercava di mangiarlo e ucciderlo. Poteva voler dire molte cose, e anzitutto il padre ha provato a rimediare alla pena nei giorni successivi: gli ha tolto la tv. Ma il bambino ne aveva bisogno anche per presunte necessità creative: guardando i cartoni, d’un tratto mette pausa e dall’immagine frenata elabora i suoi disegni. E che disegni.

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David Cronenberg


Quella notte però il padre gli ha risposto in diversa maniera, col tentativo di distrarlo:

“Sai che cosa mi ricorda il tuo sogno? Un bellissimo film di paura di David Cronenberg. Un film fortissimo che magari guarderemo presto insieme. Complimenti, hai appena elaborato un film horror! Ma come hai fatto?”

Naturalmente il piccolo non ci ha capito nulla, ma, accompagnato dall’idea distraente di vedere un film particolare col papà (dovrà aspettare parecchio) se n’è tornato a letto più tranquillo.

Un Dracula in Poesia
Il bambino ha davvero ricreato nell’inconscio qualcosa di Cronenberg e a questi è paragonabile? Naturalmente no, ma a suo modo ne ha ripreso l’idea e suo padre, da involontario spettatore, ne ha colto un piccolo aspetto comune, forse il principio dell’idea stessa. Similmente Bram Stoker elaborò il suo personaggio letterario più straordinario e terrificante, Dracula, a seguito di un incubo: il resto lo conosciamo tutti. L’idea del vampiro non era propriamente originale: il momento seminale che ne ha originato il mito risale al racconto Il Vampiro di John William Polidori, assistente di Lord Byron e nome pressoché dimenticato; a sua volta l’idea riprende da un mito popolare che ha radici arcaiche e arcane, per cui è affascinante ricercarne l’origine antichissima che… a sua volta riprende forse da un’idea volatile colmata dall’esperienza di qualcuno che l’ha condivisa ad altri e via dicendo.

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Bela Lugosi è Dracula

Una Donna  in poesia

In una recente diretta IG dedicata all’ultima opera della Poeta Emanuela Botti, FemmeoB, pubblicata proprio da ScriverePoesia Edizioni e dedicata all’associazione no profit Bossy, l’editore ha tirato in ballo James Joyce e il suo Ulisse, per alcune semplicissime ragioni: perché l’Ulisse di Joyce (per cui si consiglia la lettura di questo interessantissimo articolo) racconta la storia di una giornata, il 16 giugno 1904, di un gruppo di abitanti di Dublino. Joyce ha scelto tale data perché fu il giorno in cui Nora Barnacle, futura moglie, capì di essere innamorata di lui. Incrociando in modo apparentemente casuale le vite degli altri, i personaggi ne determinano lo svolgimento e lo descrivono, attraverso un continuo monologo interiore.

Emanuela Botti, Boem

Emanuela Botti ha ricreato nell’inconscio qualcosa di Joyce ed è a questi paragonabile? Ovviamente no: benché sia lapalissiano, Emanuela Botti con la sua ultima opera prefigura la giornata di Una donna in Poesia, e proprio tramite i componimenti si intravede una traccia interiore e con la capacità davvero unica di fare dei suoi versi un vestito di pelle, onde la confessione di percezioni vive del mondo intorno con parole accorte che svelano momenti di grande intensità e sfumature al contempo, anche erotiche:

È il caos a bere la rugiada
e scrivo, vado in travaglio
ma partorisco un orgasmo

È difficile descrivere la poesia di Emanuela Botti, proprio come è onestamente difficile definire una donna. La poesia di BoEm si incontra, la si conosce e apprezza, e si risponde alla richiesta dei suoi versi: di viverla.

Un appunto: è meglio diffidare da chi – forse per amore frainteso o esagerato amor proprio – si spertica nel dire che cosa la Poesia è. L’errore è proprio all’inizio di ogni parola che segue, per quanto arricchita da una prosa barocca e incantata o viscerale. Perché descriverla, la Poesia, anziché condividerla?

Anche questo consiglio è di troppo, come i lontani paragoni esemplificati qua sopra. È molto più saggio prendere in mano un libro, aguzzare cuore e ingegno e godere della bellezza che il libro stesso offre.

FemmeoB, col suo attaccamento alla vita e la sua ribellione contro ogni gabbia e violenza, è il libro ideale per conoscere buona poesia. E innamorarsene.

FemmeoB – di Emanuela Botti – Scrivere Poesia Edizioni – pagg.140 – € 15

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