“Un velo di luna nel cielo.”
Esce oggi. A metà del vivere di Leonardo Tonini – poeta ed editore – offre una poesia che procede per momenti impressionistici, in cromìe calde di un’anima che condivide la pena e i dubbi della quotidianità; la poesia è di straordinaria intuizione: ciò che è particolare, bizzarro e al contempo quotidiano viene assorbito dallo sguardo poetico che recupera e rivive il reale, per quanto consumato e incerto; e il pensiero si aggrappa all’ironia quasi fosse un’àncora di salvezza e opposta alla vacuità delle cose. Una silloge poetica di maturità espressiva, di disarmante (ma non facile) consapevolezza di pensiero. Un libro che si divora ed è di assoluto coinvolgimento.
Si vive alla metà della vita stessa? Perché vivere e vita non portano lo stesso significato. La vita, quando accade, appunto tocca viverla: è un peso gramo o un dono che va onorato? E in che modo?
La consapevolezza del vivere si profila sulla riga di queste parole, questi versi, e la Pianura bresciana è ispirazione perfetta sul quale posare lo sguardo, i pensieri, e interrogarsi sul senso di una bellezza intorno che ogni giorno perde la sua luce e se ne riappropria all’alba. È una poesia vagabonda, inquieta, insofferente, che tuttavia si completa con bagliori di ironia, magari sorta dai ricordi, o attingendo alla memoria personale, capace di connessioni fra presente e passato:
si spegne il desiderio, una speranza
tremula s’illumina. ma qui, tra gli albatrelli
e l’odore dei sambuchi, trovo il chiamo
della civetta un tantino monotono.
Bellezza
Si percepisce e condivide un tempo sospeso in una fuggevole contemplazione, il cui attimo vien catturato dal verso poetico, potente e audace:
come un novello Hölderlin
alla ricerca di un qualsiasi inizio
le mura invase dai rovi
il castello si sgretola, qui hanno costruito
l’acquedotto, la chiesa è sventrata
il cemento dei prismi, l’amianto
sui tetti delle stalle: ma tutto è bello
per chi sa vedere la bellezza.
Leonardo Tonini si arrende al suo “viaggiare in lungo e in largo”, a un cammino esistenziale interiore e segreto spulciato solo dalla poesia; ma soprattutto, nel suo occhio cliniico – e come splendidamente osserva il poeta Alfonso Guida, che ha curato la postfazione della silloge – affiora una “Poesia del contrasto e dello stridore,” in cui “si affrontano l’affanno dinamico e disperato della natura insieme agli interventi urbani di una modificazione paesistica che porta con sé il suono definitivo delle trombe apocalittiche.”
In A metà del vivere si può cogliere l’istante vero del proprio vissuto, il suo scopo e senso, intuitivamente rappresi in parole che tremolano alla voce di queste trombe apocalittiche, ma resistono con lucidità proprio a ragione dell’ironia:
il mondo dietro le spalle e guardi
il giorno che ti resta, pare esitare
di splendore il monte d’Elicona.
ispirazione cerchi nel silenzio
pace nella solitudine e un canto
per questa terra intrisa di sangue
e della sterile brama dei vivi.
Deve essere? Deve essere! Solo ciò che pesa ha valore, ma incontra una levità nuova e inaspettata nella Poesia.
Solidarietà
Il talento poetico di Leonardo Tonini trova una fase di rara consapevolezza in questo libro, che Scrivere Poesia pubblica con orgoglio. E nella missione solidale di SP, anche questa silloge è dedivcata a una Associazione no profit di riferimento, la APS Anffas, che opera per costruire un mondo in cui le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (e le loro famiglie) possano vedere i propri diritti rispettati e resi pienamente esigibili. Per Scrivere Poesia Edizioni è come sempre un onore appoggiare realtà così coraggiose e concrete.