Ed ecco infine l’amore misterioso e ascetico di San Francesco. Ma raccontato dalla penna geniale e brillante di Chesterton. Han molti scritto ed esaltato le gesta straordinarie di San Francesco; il suo amore per la natura; la sua modernità. Ma curioso che, per amare il santo, sia stato necessario incollargli ideali – e ideologie antistoriche – così da capirne la sofferta beatitudine.
GkC ha toccato la nota che molti altri scrittori hanno evitato: l’amore di San Francesco per Dio. Un libro da consigliare a tutti, ch’egli scrisse giovanissimo, poco più che ventenne, subito dopo la sua felice conversione alla fede cristiana e al cattolicesimo; una fede con cui cercò quasi un raffronto o esercizio per mezzo di questo testo, intriso di riflessioni personali aventi come esempio e riferimento proprio l’uomo di Assisi. E questo è difficile da capire; ancor più arduo pensare che l’amore di San Francesco sia una risposta all’amore di Dio: un sentimento contraccambiato. L’amore di Dio è un fatto oggi inesplicabile e scomodo; e invero l’affermazione paradossale secondo cui il “pacifismo” del santo fosse ispirato alla fede, alla risposta all’amore di Dio, non piace a molti, perché assurda. La modernità non accetta Dio, giacché Egli è morto e non risorge più; vi sono tanti dèi da adorare, a partire dall’Io. Non esiste il Tu, il Noi, se non in un’accezione romantica.
Il libro è agile e anche qui si ravvisa l’amore per il paradosso di Chesterton; ma un paradosso illuminante che fa di questa personalissima biografia del nostro Patrono un piccolo capolavoro intriso di ironia e spiritualità.
San Francesco
Di Gilbert Keith Chesterton
Edizioni Lindau
Pag. 176, €14,90