“E tuttavia quello che resta, sono i poeti che lo creano” (F. Hölderlin)
I libri dell’anno e di maggior ispirazione per SP. Con un’osservazione.
Patrizia Cavalli certamente ha sondato anni di vita e impegno poetici, sempre affermando una parola ispirata, in un certo senso infallibile, e un profilo autoriale fra i massimi degli ultimi anni. Nel caso invece di Claudia Ruggeri abbiamo letto (in questo volume splendidamente curato) una stella che è bruciata troppo presto, cadendo nell’oscurità, eppure lasciandoci versi irripetibili, dilaniati e sull’orlo della follia.
Con Gabriele Galloni nella bellissima Antologia curata da Crocetti Editore ci resta la traccia di un pensiero poetico che fin da subito ha accolto nel proprio cuore temi vertiginosi e inevitabili, lasciandoci l’impressione di un amore per la vita e per la bellezza che le sue poesie, spesso quasi laconiche, ci ricordano puntualmente – vien da pensare indebitamente a Pierluigi Cappello, o più precisamente
a che cosa sarebbe stata la stagione poetica italiana con un talento così vero.
Holderlin è caso immenso e sorprendente, quando la Poesia è così incautamente vicino alla Verità – e quanto una persona può reggerne la Luce.
Un caso a parte è il saggio di Chiara Valerio edito da Einaudi Editore. È una lettura dell’anno perché lo sguardo e l’analisi sulla tecnologia è in effetti uno sguardo a noi e alla nostra quotidianità. Testo pieno di grandi intuizioni e riflessioni – e con uno stile di scrittura personalissimo e di grande acume.