“Ma il cuore tace…”
Conoscere Serse Cardellini, il Bardo, non è difficile. È sufficiente imboccare una delle stradine più caratteristiche del centro storico di Pesaro, Via Castelfidardo, e poi bussare alla porta della sua Enolibreria: un piccolo mondo a parte, una seconda casa per il Bardo, intima e accogliente, in cui ogni bene offerto – vini e libri – passano senz’altro tante microstorie di conoscenze da assaporare.
Serse Cardellini è poeta di profonda esperienza che si pone di nuovo nella condizione di alterità motivata dalla condivisione dei suoi scritti, orgogliosamente pubblicati da Scrivere Poesia Edizioni .
Conoscitore profondo di lingue e culture lontane, offre infine nella Poesia – la sua poesia – le evoluzioni e i discorsi di una ricerca incessante che abbraccia la dimensione umana fra spirito e materia, con un linguaggio talvolta ardito e talaltra immediato, aperto al dialogo serrato e… conviviale, in un certo senso.
Dal Bardo è un libro composto principalmente da due parti principali. La prima parte, Pensieri di un discepolo, riporta pensieri ed esperienze di viaggio: l’altrove diviene costante speranza di un approdo che arresta la sete di conoscenza del poeta; l’altrove è un’oasi in cui corpo e spirito si compendiano in una momentanea pace interiore e, in definiva, in esperienza poetica e letteraria; giacché solo il componimento poetico riprende fedelmente la forza intuitiva dell’immaginazione e dell’interiorità, di cui il Bardo è appunto discepolo:
Tutte le verità son vere
se in esse un cuore batte,
ma il cuore tace
e la verità fa chiasso,
sbandierata ad ogni incrocio
ancora e ancora e ancora
la verità si crocifigge.
Nella seconda parte, Versi bacchici in Via Castelfidardo, il Bardo rientra nella quotidianità, anche grazie alla cura riposta nella sua speciale Enolibreria, che si fa crocevia di amici e persone d’ogni tipo; nella Enolibreria, i libri ivi racchiusi amplificano la sensibilità e percettività del pensiero poetico. È pur vero che i libri posti sugli scaffali si propongono al lettore e lasciano la Enolibreria: diventano una implicita risposta alla voglia di condivisione del Bardo che esorcizza la solitudine del pensatore:
Ancora qui, a mezza strada ti trovo,
levo lo sguardo da grondaia a grondaia
incontro al tuo esile volto,
a te rivolgo un tiro di marlboro
un soffio, e come sconfitto Orfeo
in terra ripiego il mio occhio
in terra, spingo il mio passo
fin dentro dal Bardo,
con me ti porto in cantina
e versando un bicchiere di rosso
quel tuo riflesso sorseggio
e versando un bicchiere di bianco
luminosa ti vedo:
perché ti chiamino Luna,
solo adesso comprendo.
Il suo ultimo libro è proprio questo, Dal Bardo, in cui si imprime le caratteristiche di un occhio clinico verso persone e cose che vanno e vengono e portano via con sé proprio una parte del poeta. Il Bardo non pellegrina ancora, non fisicamente. Ma con questi versi lascia indizi di un viaggio incessante e sempre urgente intorno e dentro la coscienza, luogo misterioso e senza veri confini in cui riconoscere i balenii di una bellezza innominabile di cui noi tutti (forse) abbiamo ancora contezza:
Dicono che un brindisi faccia i volti sorridenti,
al quarto suonar di calici le gote si fan rosse,
all’ottavo rumoreggiano gli umori,
al sedicesimo ci si sente tutti eroi,
al trentaduesimo Dio scende fra gli uomini.
Allora l’oste chiede se sia il caso di fermarsi.
Un povero Cristo grida: “Ancora un altro ancora!”
Dal Bardo è preordinabile prima della sua uscita ufficiale con lo sconto novità e un piccolo regalo riservato a ogni appassionato che ne richiederà una copia.