Sandro Pennalascia delle gemme di poesia. Di lui s’è detto tanto, e una definizione in particolare la riporta il poeta stesso in questa raccolta:
Declinando l’amore che scava nel suo animo si rivelano due mondi: quello del poeta, interiore e timidamente trapelato nella sua vita di discreto osservatore di cose, e il mondo in cui si vive, che egli invoca per far scivolare su di esso poesie dolci e sofferte, di un altro tempo eppure attualissime.
Le sue stranezze sono poesie edite da Garzanti, un tesoro ritrovato dal 1976 dopo la raccolta di qualche anno prima in cui diede ai lettori una summa della sua attività; stranezze che equivalgono a piccoli miracoli: pochi versi, una sola strofa. Alla poesia basta anche questo, una illuminazione, forse; o un canto sofferente, una laica preghiera. Bastava per Penna una serata segreta, una ricerca timida di amore.
Le poesie si mangiano veloci, per una brevità quasi oracolare, ma un senso di malinconia invincibile rallenta occhi e cuore. Una luce nascosta fra le parole schiude a una realtà guidata da paure, amore per la vita, sensualità. È un margine di respiro nella vita odierna di oggi, piena di caos. La rime, le assonanze, la sua spontanea classicità ricalcano le orme di una tradizione poetica studiata nelle scuole (ahinoi) ma attualizzata da un vissuto curioso e innocente.
La poesia di Penna è puntigliosa, eppure tocca rimembranze lontane e rimpiante che nello stato di solitudine vengono rimarcate nella loro limpida bellezza e sensualità, con lucido realismo.
Le stranezze di Penna sono come sogni a occhi aperti, qual è la nostra esistenza. O per quello che sembra.
P. S. Un grazie di cuore alla Libreria Scatti Sparsi, Ravenna, grazie alla quale ho ritrovato questo autentico tesoro.
Stranezze (1957-1976)
Di Sandro Penna
Ed. Garzanti
Pag. 140,
€?
Comment (1)
Mariella Balla
Poeta immenso