I canti del desiderio e della vita nei versi del più grande poeta siriano, Adonis.
La poesia del siriano
Adonis(pseudonimo di Alī Aḥmad Saʿīd Isbir, Qassabi 1930)
incanta tutto il mondo. Varie volte è stato candidato al Nobel per la letteratura ed è uno dei poeti e intellettuali più ammirati nel
mondo letterario arabo e non solo. Varie sillogi son state pubblicate
in Italia, la più famosa fra le quali I Canti di Mihyār il
damasceno (1961), archetipo poetico di un colto portavoce della
cultura araba. Fra le ultime uscite si segnala questo libro, La
foresta dell’amore in noi, edito (come molti altri in Italia)
dall’editore Guanda.
La copertina è stupenda
(e un piacere in più) e rende assai bene il senso di questi versi di
Adonis, pieni di una giovinezza interiore disarmante: rami, uccelli,
un cielo bianco e il profilo di un busto umano a contenere il tutto –
un mondo dentro la mente. Ogni volo di uccello è un pensiero
impudente che si libra nel bianco e si posa infine fra le parole
abbarbicate nel pensiero che si rifà sempre alla propria carnalità,
unica possibile residenza dello spirito e del desiderio.
Ma Adonis volge lo
sguardo del poeta verso il mondo, un mondo che si muove, magicamente
scomponendosi e ricomponendosi intorno e dentro la coscienza umana
tramite un linguaggio fluido, talvolta quasi laconico, sempre
significante e in allerta; una coscienza vigile che racconta con
straordinaria lucidità la drammatica bellezza della vita
circostante, in un’ispirazione e gestazione del verso stesso che
ricrea una sospensione quasi magica del tempo:
Il recinto si
protende, la luna nuova
si flette sul suo arco
mentre il giardino
intessuto di piante
guarda:
da dove vieni, o falce
di luna?
Frastuono nella nostra
galassia, lo senti?
Non ripetere,
promettimi
di essere come eri
quando ci incontrammo
tra le sue braccia –
di essere la
seduzione,
il mistero – turbato
e la domanda.
(pag. 10)
Quella
foresta dell’amore è in noi:una foresta che nasconde i sentimenti e le suggestioni che muovono le
persone e che colmano il nostro spirito. Lo sguardo interiore di
Adonis cerca di risolvere gli enigmi del cuore. I suoi versi si
compongono con tono di fiaba e una grande forza immaginifica e
figurazioni fra esse sovrapposte: così è il mondo e il cielo che vi
vigila, fra essi confusi, giorno e notte, nell’avvicendarsi
misterioso e inesorabile del tempo.