E spesso la solidarietà è un sogno.
Si tende la mano indolenzita,
si ammira una luce che guizza tra veli oscuri.
Semplicemente, si sogna un calore,
senza pretese,
consapevoli che i segreti non si possono
spezzare,
un’anima non si può plasmare,
poiché al principio dei nostri affetti
e di tante pene
è la meraviglia.
La meraviglia del Creato,
l’abbaglio di una voce consimile
eppure tanto lontana;
la speranza che la persona
smetta di cercare riflessi
e sorrida di uno sguardo spontaneo
del prossimo.
E chi diffida
senza paura,
riponendo speranza
nelle fantasie sterili
che suscitano chimere
e murano il nostro giorno?