Nasceva 92 anni fa lo scrittore Elie Wiesel, Premio Nobel per la pace nel 1986 quale testimone straordinario di uno dei grandi abissi del Novecento, probabilmente il più orribile e straziante: la Shoah.
Fra i libri che maggiormente possono colpire e muovere le nostre coscienze si può annoverare Tacere è impossibile, edizioni Guanda, dialogo serrato con lo scrittore Jorge Semprun, anch’egli internato in un campo di concentramento nazista, nel 1941, quale Ribelle del Fronte Comunista Francese.
Entrambi parlano in questo libro di una notte infinita che divora la dignità delle persone e la loro fede in Dio, e toglie ogni speranza a una vita senza senso.
Tacere è impossibile, ma a rispondere è sempre un silenzio nero, il nulla (il suicidio?) per un momento infinitesimale in cui davvero Dio manca, o forse è “appeso a una forca.”
La Notte fu l’opera principale di Wiesel, con cui racconta la sua esperienza interiore ad Auschwitz e scritto almeno un decennio dopo la guerra. Tuttora lo propone La Giuntina ed è – difficile dirlo – un capolavoro spiazzante e terribile, cui sopravvive la parola, piena di pietà, per un incubo che non è mai finito.
Ma che lentamente forse dimenticheremo.
Tacere è impossibile
Ed. Guanda
Pag. 66, € 10