Il cuore di donna, raccontato dalla giovane poetessa Helena Caruso nella sua prima silloge, Come quarzo rosa (edito da La Ruota Edizioni) è un mondo ricco di storie, confessioni, sentimenti. Il quarzo rosa nei versi accennato è simbolo di femminilità e fertilità: ogni volta che la donna si addentra in sé stessa cerca di svelare una notte profonda e imprevedibile.
Una poesia fertile: di idee e di una ironia sfuggente quale estrema difesa all’amore, cui arrendersi. Una lotta interiore contro la sua assenza.
Sotto una nuova luce, le parole stesse, vibranti nella costruzione stessa del verso, vengono messe in discussione nella loro accezione più profonda, quale presa di coscienza di un episodio di vita – un attimo, uno sguardo, una vita, una morte, un abbandono – e da qui trapela il coraggio quasi ironico e sfacciato di vivere la vita nella sua continua imprevedibile bellezza,
Nel momento in cui
spegnendo la lotta nell’alveo di un canto
Cullato sul nembo il pensiero riposa.
(pag. 23)
Nel piccolo miracolo della poesia – quando questa “accade” , misteriosamente – l’autrice, raggiungendo consapevolezza di sé, svela la femminilità che affronta il dolore; il suo sguardo veglia nella notte, e la sua arte, come in una preghiera, racconta un’intima solitudine, in apparenza inconciliabile col mondo.
Nella poesia si comincia una riscoperta graduale – e sorprendentemente risoluta – di sé; e come quarzo rosa (che secondo leggenda ispira amore puro) può assorbire e diffondere una luce sorprendente. Con la pericolosa consapevolezza che troppa luce può sbiadire la sua romantica e inaspettata lucentezza.
Un esordio da una poetessa di sicura sensibilità e curiosità, che senza tema affronta la memoria incerta e sofferta del corpo e dell’anima.
Come quarzo rosa
di Helena Caruso
Pag. 60, €8