Le ombre di Bram Stoker

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Le ombre di Bram Stoker

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Qualche giorno  fa, precisamente l’8 di novembre, era il compleanno dello scrittore Bram Stoker. 

Stoker raccontava i suoi incubi. Da questi germinavano le sue paure più grandi, inconsce e capaci di ispirarlo. Il talento letterario completava gli incubi, trasformandoli in racconti spesso indimenticabili.

Stoker era un costruttore di ombre? Ebbene, le ombre componevano quei personaggi che come spiriti maligni popolavano le sue storie misteriose.

L’orrore gotico era ancora un genere in auge, nella seconda metà dell’Ottocento, e molti scrittori vi si cimentavano, ma la sua vena creativa era congelata dal lavoro di agente teatrale dell’attore Henry Irving, shakespeariano manierato (o geniale, secondo alcuni). Se ne affrancò dopo molti anni, ma in lui rimase impressa l’esasperata teatralità con cui vestire le maniere del personaggio da incubo più cattivo mai concepito: Dracula.

La scena che una notte scrisse di getto, risvegliandosi tremante per la paura, e da cui tutto continuò – il grande romanzo in forma epistolare – coinvolgeva Jonathan Harker ingabbiato in una camera da letto del castello del Conte, intrappolato dalla voluttà demoniaca delle sue dame. Il conte intervenne all’improvviso e nel pieno del dissanguamento, con schianto, vietando alle sue concubine di cibarsi ancora del sangue di Harker – Harker era suo e nessuno doveva toccarlo.

In cambio regalò alle maledette un bimbo ancora in fasce, presto divorato. 

La scena fu ricreata splendidamente dal regista F.F Coppola. Nel film tuttavia v’era una pecca (benché funzionale per il pubblico e accattivante): Dracula veniva presentato come un essere dannato a causa di un amore perduto, reincarnatosi in Mina Harker (Winona Ryder) che gli risvegliò una esagerata vena romantica. 

Nel libro esso era semplicemente il male: un essere dannato e violento e che si impose all’innocenza di Mina, obbligandola a bere il suo sangue, battezzandola alla dannazione. Quasi con uno stupro vampiresco che Dracula attuò compiaciuto.

Dracula era una bestia senza Dio capace di sedurre e trascinare gli indifesi e i deboli (come l’amica di Mina, Lucy, toccando in lei la parte sensuale del suo cuore) a una morta incompiuta, alle tenebre che accoglie in uno stato di non-morte. Più fedele fu il Nosferatu di Murnau (denunciato dagli eredi di Stoker per violazione di copyright) prodotto nel 1922. 

Il Vampiro è semplicemente e unicamente cattivo, misterioso, ombroso. Ciò che non si spiega e che Stoker, con ingegno, provava semplicemente a descrivere senza spiegare – e che ammantava di paura il personaggio più cattivo e popolare di tutti i tempi.

Il libro Draculaè proposto da tantissimi editori in svariate traduzioni; ma è da segnalare, per meglio saggiare l’idea principale poi sviluppata nel diabolico personaggio, Il costruttore di ombre, racconto inquietante curato da Andrea Gide, per la piccola e bravissima casa editrice Caravaggio

Il costruttore di Ombre

di Bram Stoker

Edizioni Caravaggio

Pag. 44, € 4

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