Qoeleth e la poesia dell’eternità

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Un eterno rincorrere il vento: verso per verso

 

Qoeleth (o Ecclesiaste),
nella sua profonda e salomonica saggezza, si chiede il perché
della vita. Tutto è vanità, o meglio, in una traduzione più vicina
al cuore ebraico, tutto è assurdità.
Qoeleth chiama tutti
noi. Rievoca i dubbi con cui tutti ci soffermiamo chiedendoci che
cosa sia l’esistenza, che essa sia al cospetto della morte o della
vita.
Evocazione ultima a dio (forse una intromissione nel testo?)
pare la resa del pensiero tenace che angoscia il saggio Qoheleth:
dopotutto la fatica alla fine dei giorni rimane, e la notte ci piega.
L’eterna notte. Anche una vita piena, meravigliosa, è assurda e
senza significato perché perisce e la unica gloria è la polvere.

Io, l’Ecclesiaste,
sono stato re d’Israele a Gerusalemme, 13 e ho applicato il cuore a
cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il
cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini
perché vi si affatichino. 14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto
il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento.

Nessuno risponde a Qoheleth.
Il vento si perde e non lascia tracce di risposta, indizi. Tutto ha
esplorato, interrogato, Qoheleth; e tutto tace.

La straordinaria
traduzione del poeta e poliartista Guido Ceronetti (dapprima in
edizione Einaudi, poi Adelphi) accompagna in un linguaggio
contemporaneo un pensiero immortale, un capolavoro assoluto. Niente
suggestioni poetiche ma solo una tensione incrollabile di pensiero
che il ritmo poetico ripropone con una vitalità disarmante. Nella
miseria c’è spazio per la fede? Qoheleth lascia senza fiato il lettore,
ogni lettore, e il suo silenzio si ricaccia nell’abisso del mistero
della vita e della morte. L’ultima speranza è quel Dio dalla
risposta lontana che oggi pare nascosto ai più.

Ha la sua ora tutto
E il suo
tempo ogni cosa sotto il cielo
C’è il tempo di nascere
e il
tempo di morire
il tempo di piantare
e il tempo di estirpare
il
tempo di uccidere
e il tempo di medicare
il tempo di demolire
e
il tempo di costruire
il tempo delle lacrime
e il tempo delle
risa
il tempo dei gemiti
e il tempo dei balli

I grandi poeti gli
sono debitori e rievocano la sofferenza esistenziale che semina la
poesia di ogni tempo.

Qoeleth

Adelphi

Pag.196, € 18


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