Descrizione
“Conduco senza occhi /la nave verso casa.”
In Pasifae, Svevo Susa reinventa il mito e lo fa deflagrare nel contemporaneo. La voce poetica, scorticata e lucida, si muove tra il sangue e la luce, tra il mare e la memoria, costruendo un corpo verbale che diventa confessione, dannazione e resurrezione.
È un canto d’amore e di perdita, ma anche un rito: un linguaggio che si piega fino a farsi respiro, un ritorno incessante al ventre originario — il mare, la madre, il desiderio.
Ogni poesia si apre come una ferita e si chiude come una preghiera non detta. Pasifae non racconta un mito: lo reincarna, trasformando il dolore in verbo e il verbo in sopravvivenza.
Pagg. 130
€ 15 (2 copie)
in uscita a dicembre


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